Parchi e giardini oggetto delle attività
Nell’ambito del Censimento potranno essere presi in considerazione parchi e giardini storici -pubblici e privati- di ogni tipologia, che rivestano un interesse sotto il profilo storico, artistico, architettonico, botanico, paesaggistico, etc.
Criteri di individuazione e selezione
Ferme restando le tipologie sopra indicate, priorità è assegnata:
– ai beni per i quali sia stato emesso un provvedimento di tutela;
– ai parchi e giardini storici che, per il loro intrinseco valore, appaiono meritevoli di studio e salvaguardia;
– ai parchi e giardini storici fruibili di fatto e in modo sistematico;
– ai parchi e ai giardini storici che sorgono in contesti periurbani ed extraurbani, senza tuttavia escludere quei giardini/parchi urbani – pubblici e privati – dai quali è impossibile prescindere per le loro precipue caratteristiche e per le relazioni con il contesto di cui sono parte;
– ai parchi e ai giardini storici cui la letteratura scientifica riconosce particolare valore;
– ad alcune particolari tipologie di beni storici che meglio esprimono le peculiarità locali;
Pur prendendo prioritariamente in considerazione i criteri sopraelencati, è auspicata un’ampia ricognizione del territorio, anche ai fini dell’individuazione di beni meritevoli di catalogazione che non sono ancora stati oggetto di azioni conoscitive.
Componenti che definiscono il valore culturale di un giardino
Vari elementi, presi singolarmente o congiuntamente, conferiscono valore a un giardino. A titolo esemplificativo se ne elencano alcuni:
– l’impianto planimetrico, esito della composizione di elementi vegetali (aiuole, filari, boschetti, etc.) e artificiali (fontane, statue, manufatti architettonici, etc.);
– l’interesse storico-artistico;
– l’interesse naturalistico, botanico, ambientale;
– la relazione del giardino con il suo contesto;
– la presenza di significativi manufatti architettonici (villa, edifici di servizio, altre fabbriche all’interno del giardino, etc.);
– la presenza di significativi elementi di arredo (statue, gruppi scultorei, etc.);
– la presenza elementi artificiali quali fontane, laghi e altre componenti legate alle acque;
– la presenza di una significativa componente botanica e di alberature di pregio (ivi compresi gli orti botanici);
– il ruolo che essi hanno nel tessuto urbanistico o nel disegno paesaggistico in cui si collocano;
– il ruolo e la figura del committente/dei committenti;
– l’importanza del progettista/dei progettisti;
– il luogo in quanto teatro di eventi, di incontri, di scambi, di relazioni, etc.
Ambito cronologico
Il progetto ha ad oggetto i parchi e giardini storici. Tuttavia, la rilevanza culturale di alcuni beni potrebbe suggerire, in casi specifici, di andare oltre le indicazioni fornite dall’art. 10 del Codice dei Beni Culturali in base al quale non sono soggette alla disciplina “le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni, nonché le cose indicate al comma 3, lettera d-bis), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni”.
L’ambito cronologico è pertanto in linea generale fissato fino agli anni Sessanta del Novecento. Possono comunque essere incluse, in misura marginale, anche sistemazioni più recenti qualora:
– si tratti di giardini d’autore;
– si tratti di giardini amatoriali realizzati secondo un preciso intento progettuale, a condizione che abbiano acquisito una loro precisa identità o siano stati riconosciuti tali da una storiografia accreditata;
– si tratti di restauri/ripristini di giardini storici attuati anche in anni recenti.
Stato di conservazione
Lo stato di conservazione è una componente importante ai fini della comprensione di un giardino. Un cattivo stato di conservazione non può tuttavia costituire, di per sé, motivo di esclusione ai fini del progetto, dal momento che il valore culturale del bene prescinde dalle condizioni in cui il bene versa.
Anche in alcuni giardini in condizioni non ottimali è possibile infatti leggere in filigrana, per la presenza di alcuni segni, una storia fatta di alterne fortune, di consuetudini e di pratiche orticole riprese e poi abbandonate.