Il gruppo di lavoro del Politecnico di Milano ha evidenziato la necessità di affrontare in modo adeguato nella PG i casi, diffusi in ambito lombardo, di giardini paesaggistici ottocenteschi profondamente alterarti a causa di una progressiva dinamica di semplificazione e impoverimento, avvenuta nel corso del Novecento e dovuta in parte al mutamento d’uso dei siti (es: da giardino privato a parco comunale).

Ne risultano spazi che, pur avendo mantenuto il perimetro originario e il rapporto con un edifico storico, si presentano oggi come semplici prati alberati, del tutto privi dell’equilibrio compositivo, della ricchezza botanica e dei valori formali e cromatici che li connotavano quali giardini paesaggistici. Questi spazi verdi, spesso impoveriti anche nella qualità delle componenti scultoree e d’arredo, si configurano oggi come altra cosa rispetto a quanto originariamente realizzato.

Avvalendosi di un confronto puntuale con ICCD, si è redatto questo breve testo in cui si esplicita come utilizzare il tracciato per poter restituire al meglio queste realtà. In particolare, nelle righe che seguono viene suggerito come:

  • dar conto in modo immediato di questa alterazione che condiziona la corretta lettura del bene;
  • distribuire in modo appropriato nella scheda le informazioni che danno conto di cause, tempi, modalità, risultati di tali alterazioni.

Riteniamo utile rendere disponibile agli altri gruppi di lavoro quanto stilato, da un lato, immaginando che, purtroppo, questa casistica possa essere estesa in ambito nazionale, dall’altro, considerando come gli stessi campi si prestino ad affrontare, più in generale, i casi in cui un giardino, pur essendo ancora esistente, abbia perduto, nel corso del tempo, gli elementi originariamente connotanti.

 

Il testo è disponibile all’interno della sezione FAQ e Indicazioni operative